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SINOSSI:
Un guaritore indiano lancia la sua maledizione per vendicare l'assassinio della moglie: un'epidemia semina la morte tra gli abitanti di Mud Creek, facendoli diventare degli zombi. A risolvere la situazione ci penserà il reverendo Jebidiah Mercer, armato di fede e di un revolver calibro .36.
RECENSIONE:
Ancora
una volta vi presento un romanzo dell’autore Joe Lansdale, La morte
ci sfida, anno di prima pubblicazione 1984.
Come annuncia l’autore
stesso presentandoci l’opera, non si tratta di un libro di grandi
riflessioni, “più che altro è come un film dell’orrore che
guardavi alla televisione la sera tardi”.
Si
tratta per la precisione di un romanzo weird western, che come oramai saprete è uno
dei miei generi prediletti e Lansdale ne è uno dei maestri. Questa
combinazione non rende difficile pronosticare la soddisfazione che ho
provato nel leggerlo. Certo, forse la trama non è nulla di che,
forse non lascia particolare spazio a profonde riflessioni
filosofiche, sta di fatto che Lansdale ha da insegnare a tutti noi
come un romanzo d’intrattenimento debba essere scritto.
L’autore
da il meglio di se nei dialoghi. Sono questi a caratterizzare in modo
emblematico e indimenticabile i personaggi, donando spessore a un
romanzo la cui trama non è certo eccelsa anche se ad ogni modo è
capace di precedere di qualche decennio il successo di un The walking dead, che di certo ha sfruttato le medesime orde zombie presenti in
questo scritto.
Azione
a profusione, humor nero, sangue a secchiate, linguaggio scurrile, da
veri cowboy per un immaginario macabro quanto mai realistico e ben
riuscito insomma.
Duecento
paginette che scorrono rapide e sempre piacevoli, emozionanti,
divertenti con balzi pindarici fra scene prettamente horror e scambi
di battute dall’ironia al fulmicotone. Insomma, dite quello che
volete, ma a me Lansdale piace proprio in tutte le salse e mi sento di consigliarlo a chiunque, ad occhi chiusi!
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Chiudo questa mini recensione segnalando agli appassionati che la Bonelli ha inaugurato la sua nuova etichetta editoriale chiamata "AUDACE" proprio con una miniserie dedicata a Jeo Lansdale. Inutile aggiungere che non me la sono persa di certo!
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