Titolo: Prince
of Thorns [The Broken
Empire #1]
Autore:
Mark Lawrence
Genere:
fantasy
Pagine:
416
Editore:
Harper Voyager
Rating:
6/10
Link Acquisto (5,17€
cartaceo) | Ebook (4,38€)
Prince
of Thorns è il primo romanzo
scritto da Mark Lawrence di una programmata trilogia intitolata
“Broken Empire”. Il secondo volume, King of Thorns, è
uscito di recente in inglese.
Solitamente
non mi lascio guidare dai prezzi nel
comprare i libri. Quando compro dal mercato italiano qualche lamentela scappa, visto che le case editrici sembrano aborrire versioni economiche ed ebook per i romanzi fantasy. Invece nel mercato inglese non esiste questo problema: i prezzi sono uniformati e variano dai 7 ai 20€ a seconda della versione (paperback o hardcover) e degli sconti
applicati.
Mentre scavavo nei meandri di Amazon alla ricerca di
perle da proporvi, ho trovato un affare a cui non potevo rinunciare.
Un libro ben accolto dalla critica al folle prezzo di 3€ in
versione cartacea. Uno sconto del 75% rispetto al prezzo base riesce
a smuovere anche i lettori più smaliziati, così ho comprato questo
libro e oggi ve ne presento la recensione. Faccio presente che
attualmente il prezzo è di circa 5€ per la versione cartacea: più
di quello che ho pagato io, ma pur sempre un affare, visto che la
qualità del suddetto paperback è nella norma.
Nei dati del libro ad inizio articolo ho linkato anche
la versione ebook, dal prezzo alto rispetto al cartaceo.
Prendete la versione che volete, è una questione di gusti.
Trama
Da quando, a nove anni, è stato costretto ad assistere al brutale omicidio di sua madre e di suo fratello, il principe Honorous Jorg Ancrath ha coltivato la propria ira e meditato la vendetta. Così, in un mondo da incubo, in cui la violenza è all'ordine del giorno e l'unica legge valida è quella del più forte, Jorg è diventato il Principe dei fulmini, il capo di una spietata banda di fuorilegge che imperversa con incursioni e razzie, e ha dimenticato la paura: quando non si ha più niente da perdere, la vita e la morte non sono che un gioco. Ma ora è finalmente giunto il momento di tornare al castello di suo padre e riprendere possesso di ciò che gli spetta di diritto. Eppure, per un ragazzo senza passato, ritagliarsi un futuro può rivelarsi più difficile e doloroso del previsto e, prima di chiudere una volta per tutte i conti con gli orrori della sua infanzia, il principe dei fulmini dovrà affrontare il tradimento e sconfiggere una schiera di oscuri nemici i cui poteri superano ogni immaginazione.
Come
dicevo questo libro è stato generalmente ben accolto sia dalla
critica che dai lettori. Le vendite sono state ottime, trainate dai
prezzi incredibilmente bassi delle versioni cartacee inglesi.
Per
fortuna esiste questo spazio digitale chiamato InfinitiMondi
in cui i recensori non debbono tenere conto dell'opinione pubblica e non rischiano lo stillicidio se la loro visione non è
uniformata alla massa. Dunque non ho problemi a dirvi che Prince
of Thorns è un libro mediocre. Non un totale fallimento, ma un
libro di livello medio che fatica a staccarsi dalla massa per raggiungere l'eccellenza. Non è il primo libro elogiato dalla
critica per meriti che evidentemente non ha. Non sarà nemmeno
l'ultimo, mettiamoci il cuore in pace. E tenetevelo stretto (il cuore), perchè potreste restare turbati dall'uso che ne viene fatto in un certo passaggio di Prince of Thorns.
Guardo
la copertina e già scuoto la testa, sorridendo per quello che
vedo.
Gli editori anglofoni hanno la mania di inserire estratti di
recensioni favorevoli all'inizio dei libri, ma questa volta si sono
spinti un po' oltre. Paragonano questo autore a George R.R. Martin e
di riflesso la saga di The Broken Empire con ASOIAF.
Esagerazione oltre ogni decenza, ma questo è il marketing. Mai
fidarsi degli estratti, leggete le recensioni integrali e giudicate voi.
Al
termine della lettura dei primi capitoli i miei pareri sono
contrastanti. Da una parte mi piace il tono dark della storia, con i
protagonisti che sono dei veri e propri villain, non anti-eroi. Hanno
compiuto una razzia in un villaggio uccidendo, depredando, stuprando
e alla fine bruciando un agglomerato di casupole abitato da
pacifici
contadini.
Conosciamo
alcuni membri della banda di Jorg Ancrath,
principe in esilio circondato da uomini
incarnanti le bassezze dell'umanità. E Jorg, per comandarli, è
diventato il più cattivo di tutti. Non proprio il classico party
atto alla salvezza del mondo. Purtroppo le note positive si fermano
qui.
Scopriamo
così che Jorg ha 14 anni, pur agendo come un adulto e comandando
uomini abili, crudeli, sanguinari e traditori. Totalmente
irrealistico. Jorg ha avuto la classica infanzia difficile e c'è una
spiegazione se attualmente si comporta in modo così crudele, più di
quando lasciò il palazzo di suo padre 4 anni prima. Ciò non toglie
che per come è impostata la storia 14 anni siano troppo pochi. Alla fine comunque è solo un numero, se per voi non va bene pensate che abbia
18 anni, come ho fatto io, e non storcerete più il naso.Almeno su questo aspetto della trama.
Il problema
serio dello scritto è un altro: Mark Lawrence ha evidentemente
copiato lo stile di scrittura di quel genio rispondente al nome di
Joe Abercrombie. Purtroppo deve essersi perso qualche pezzo nel
processo di copia-incollatura, su tutti il punto di vista della
vicenda. La storia è narrata infatti in prima persona dal punto di
vista di Jorg Ancrath. Scegliendo questo tipo di POV i personaggi
secondari, cioè tutti a parte il protagonista, avranno una
caratterizzazione scialba e filtrata da chi descrive la vicenda. Il
successo di Abercrombie è nato interamente grazie ai suoi
straordinari personaggi, Lawrence usa le sue stesse caratteristiche
nella scrittura, senza il più che ha dato a Joe il suo successo: il
pantheon di memorabili personaggi.
E pensare
che, anche se evidente fin da subito, non mi ha infastidito questa
somiglianza con lo stile di scrittura del buon Joe, perchè pensavo
che il romanzo avesse altre carte da giocarsi più avanti. Non
è così. I momenti divertenti, la prosa scorrevole e i pensieri neri
del protagonista sono il meglio che caverete da questa rapa. Tutto il
resto è mediocre.
Il libro è leggero e veloce, ma glissa su troppi aspetti che andavano
approfonditi. Ad esempio a Crath City ci sarebbe stata benissimo una
lotta di potere tra le varie caste aspiranti al trono. Presentare la corte e qualche individuo
interessante è il minimo che si potesse fare. Invece il protagonista
parte per una missione suicida ampiamente discutibile. Si presenta
come una persona intelligente, invece si getta a capofitto in
situazioni che non dovrebbero esistere in un libro di low fantasy.
Metteteci anche un contorno tecnologico, visto che la serie sembra
ambientata in un futuro del nostro mondo, e vi ritroverete in mano un
polpettone che richiama alla mente la brillante scrittura di Joe
Abercrombie, con passaggi non consigliati a deboli di cuore (o a minorenni) e una trama troppo superficiale che andava approfondita e rallentata in certi punti. Aggiungeteci personaggi praticamente inesistenti a parte il protagonista e avrete la descrizione del romanzo. Uno scritto appena sufficiente, certamente non all'altezza dei big del settore.
Prince of
Thorns è il classico libro “da spiaggia”.
Veloce,
molta azione, pochi pensieri, trama lineare e pochi personaggi.
Ideale se volete leggere qualcosa di leggero per fare una pausa con
la vostra saga del momento, ma decisamente non lo consiglierei a
chi cerca di più.
Se vi piace
lo stile di scrittura contornato da umorismo, qualche genialata,
personaggi intriganti, situazioni dark e cattiverie gratuite, ma senza una storia troppo complessa,
gettatevi su Joe Abercrombie e lasciate perdere Lawrence.
Versione
italiana
Il
libro è stato tradotto in italiano dalla Newton
Compton con il titolo “Il Principe
dei Fulmini”. La versione cartacea costa 8€, ottimo prezzo per
un rilegato. La versione ebook costa 4€. Trovate tutto su
Amazon.
2 commenti:
Come spesso succede, in Italia si dimostra come le traduzioni interpretino a loro piacimento, senza attenersi al testo (Fulmini invece di Spine)
you read a different book to me & Lawrence is on record many times that he has never read a book by Abercrombie & never heard of the man before publication
Posta un commento