Titolo: L’Ombra
del Tiranno [Le Pietre di Talarana #1]
Autore: Alessandro
H. Den
Genere: Fantasy
Codice
ISBN: 9781301676200
Pagine:
460
Rating: 6/10
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Trama
Una Tempesta
annuncia l'inizio dei cambiamenti per un mondo rimasto per quasi
mille anni vittima della lotta tra le due grandi potenze del pianeta:
l'Impero di Selthon da una parte e il Regno di Naren dall'altra. Nel
mezzo, a separarli, il grande Oceano Centrale. La capitale imperiale
è il teatro di questi cambiamenti, uno dei suoi funzionari l'uomo
che riceverà da quattro figure angeliche un bambino nel quale è
riposta la speranza di liberare il pianeta da un'antica e oscura
minaccia.
Il mio
pensiero
Ho terminato
questo libro un paio di giorni fa e mi sono presa un po’ di tempo
per riflettere prima di buttare giù il mio pensiero.
Non so come
valutare questo romanzo, non ho ancora chiaro se mi sia piaciuto
oppure no. È un ni.
“L’Ombra
del Tiranno” è un Fantasy Classico.
Durante
una tempesta, la nave dove viaggia il sig. Oltan, Sovrintendente del
Commercio Transoceanico dell’impero di Selthon, naufraga. Lui sarà
l’unico superstite, grazie all’intervento di Dalagoth, una
creatura magica, un genio delle acque, che in nome dei padri celesti
lo salva e gli affida un bambino, con il compito di allevarlo come un
figlio e di prepararlo per il suo destino, in particolare facendogli
studiare la magia.
Cresciuto,
il padre, disattendendo le parole di Dalagoth, non vuole che il
figlio diventi un mago, ma vorrebbe che gli succedesse nella sua
carica.
Greg, questo
è il suo nome, non vuole diventare sovrintendente e nonostante il
parere contrario del padre decide, insieme ai suoi amici Mark, Lisa e
Andrew, di imparare le arti magiche dal maestro Dovan.
La sua vita
a Selthon scorre normale fino a che viene rubata una pietra, un
incidente mette a rischio la pace con l’altro grande impero, quello
di Naren e forze ben più grandi e oscure, i demoni, agiscono per
venire alla luce e rispendersi la terra, dopo che mille anni fa gli
angeli li cacciarono e li costrinsero in cattività nel sottosuolo.
Ora Greg deve adempiere al suo destino.
Scrivere
fantasy, tra tutti i generi, non dev’essere impresa facile.. chi si
cimenta in questo genere deve essere in grado creare un mondo e di
questo deve conoscere tutto. Ogni dettaglio, anche quelli che nella
storia non appaiono, usi, costumi, religioni, lingua... la sua
storia. Un lavoro enorme, insomma. Ma soprattutto deve essere
coerente. Io riesco ad amare un Fantasy quando il mondo creato è il
più verosimile possibile, deve sembrarmi quasi reale. Ora,
esprimermi sul mondo delle cronache di Tallarana è arduo, avendo
letto solo il primo, ma mi ha lasciato perplessa il fatto che sia un
mondo essenzialmente in stile medievale (navi a propulsione eolica,
combattimenti con le spade e a cavallo etc), c’è la magia come
spesso accade nei fantasy, ma ci sono anche elementi
ultratecnologici. Ora, come puoi avere navi con le vele se hai dei
radar e i pannelli di controllo sono schermi touch??? Per me non ha
senso.
Magari è
solo un difetto mio e della mia scarsa fantasia, ma perde in
verosimiglianza.
Per quanto
riguarda la storia, un classico: un bambino orfano, predestinato,
speciale che non sa di esserlo, su cui gravano le sorti dell’umanità.
È un classico anche il fatto che il padre adottivo tenti,
all’inizio, di ostacolarlo e che lui scopra le sue capacità per
puro caso.
Un altro
elemento tipico del fantasy classico è la cosiddetta “ricerca”
il nostro eroe parte, va incontro al suo destino e compie un cammino
esistenziale che lo porterà nel mondo adulto. In genere l’ eroe
alla fine dell’avventura non è mai lo stesso dell’inizio del
libro. Succede anche a Greg, inizierà il suo viaggio, con il maestro
Dovan e i suoi amici di sempre. Ancora non sappiamo come andrà, Greg
viene messo a conoscenza del suo destino ma non completamente. La
cosa che non sono riuscita a capire è come questo ragazzo, potesse
passare da esser- giustamente- spaventato e confuso, a eroe del tipo
-lasciate fare tutto a me- nel giro di due righe. Cambiamenti,
questi, che mi lasciavano spiazzata.
Nel racconto
ci sono stati momenti diversi momenti così, che mi che mi hanno
lasciato perplessa. Uno per tutti: a un certo punto, quando la
situazione è al culmine, il maestro ritiene opportuno proteggere
Greg, insomma se muore lui la storia è finita.
Perciò lo
conduce sulla nave e lo imprigiona con una gabbia magica, nonostante
le proteste del ragazzo, che è in fase “sono io l’eroe”. Il
nemico, uno dei demoni, prende il controllo della mente della sua
amica Lisa per trovarlo e possibilmente renderlo tale da essere
spostato dentro una posacenere. Lei, pur cosciente, non può fare a
meno di ubbidire e arriva fino alla nave, dove trova Greg
prigioniero. Fortunatamente Dovan arriva e spezza l’incanto, ma lei
non dice nulla perché si ritrova a pensare che se gli ha fatto
trovare Greg prigioniero, forse non era malvagio. Posso dire? Ma sei
normale? Sapevi benissimo che era il demone... come sarebbe a dire
«forse non è malvagio»???
Insomma gli
elementi principali del Fantasy ci sono tutti, il mondo fantastico,
la magia, il ragazzo predestinato e la sua ricerca. E oggi in mezzo a
vampiri e lupi mannari a non finire, è bello vedere che ancora ci si
dedica a questo tipo di fantasy, che io amo molto di più. Sono
però poco convinta, perché l’ho trovato poco verosimile. Leggerò
anche il seguito per capire se è solo un'impressione mia, se è un
mio problema o se è il romanzo così.
Qualcuno di
voi l’ha letto? Mi farebbe piacere conoscere altri pareri.
A presto .
2 commenti:
Ciao, io l'ho letto qualche tempo fa! Secondo me magia e tecnologia possono coesistere benissimo, basta prendere come esempio Artemis Fowl di Owen Colfer, dove il piccolo popolo oltre ai poteri magici è dotato di una tecnologia fuori dal comune (armi, navicelle, computer, microcip...). Per quanto riguarda la verosimiglianza, il mondo creato si regge su solide basi ed è originale, di certo ogni fantasy contiene elementi fantastici quindi ad esempio è chiaro che se leggo di un drago so a prescindere che la storia non è verosimile, però mi immedesimo. Lisa è effettivamente un personaggio che non sopporto, di poco spessore per i miei gusti, ma dovan e minstrael li ho adorati. Sul fatto che Greg passi da vari stati di tensione e di comportamento... beh non dimentichiamoci che è un adolescente e gli sbalzi d'umore a quell'età sono più che frequenti. Non vedo l'ora di leggere il secondo e, come hai detto tu, oggi in mezzo a sottospecie di vampiri e licantropi mal riusciti, è bello vedere un fantasy che rispecchia i canoni classici!
Si anche io riesco a concepire, draghi, magia, creature fantastiche e anche la tecnologia etc ..il fantasy è bello quando ti fa immaginare cose che non esistono e te le rende "reali".
Provo a spiegare la mia sensazione: non riesco a concepire che ci sia un popolo che possiede una certa tecnologia ma le sue navi sono di legno e vanno a vela, combatti con le spade e ti muovi a cavallo..io credo che se un popolo ha raggiunto un certo livello, l'ha raggiunto in tutti i settori no? quindi ok se avessero avuto navicelle, microcip, computer..etc..ma non un contrasto così netto..ripeto forse è un mio limite..
grazie per aver risposto..mi fa piacere poterne discutere:)
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