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Titolo: Naraka: L'Inferno delle Scimmie Bianche
Serie: Naraka World
Autore: Caleb Battiago (Alessandro Manzetti)
Genere: Horror
Rating: 8
Prezzo: Euro 2,99
Sinossi:
Il Penitenziario spaziale di New Belmarsh sulla Luna, chiamato il Naraka, è un progetto pilota di detenzione aliena con finalità di controllo del crimine dilagante sulla Terra. Ma, dietro questa copertura, c’è molto altro. La sovrappopolazione, la deriva ecologica radioattiva e morale, l’indisponibilità di risorse proteiche, creano nuove esigenze, un nuovo mondo. Una nuova visione, cinica e ancestrale.
Il Naraka diventa il primo allevamento di carne umana moderno e organizzato. Una reminiscenza di Naraka ben più antichi, che la storia ci ha presentato in tante culture. Neri protagonisti, come la sensuale killer Kiki Léger, vivranno sulla propria pelle l’evoluzione di questo delirio umano che è dietro l’angolo. Ambientato in un penitenziario dotato delle più avanzate tecnologie e in una Parigi marcia e distopica, il romanzo intreccia varie storie e vissuti estremi, suggerendo, tra le righe, riflessioni antropologiche, ecologiche, esistenziali. La sonda del lettore viene calata in un alveare senza fondo e continuerà il proprio viaggio nel vuoto, senza riuscire mai a toccare il fondo.
Dalla Prefazione di Alan D. Altieri
Il Naraka nel ventre nero della Luna è la prigione di massima sicurezza più agghiacciante, più bruciante, più dilaniante, (in tutti i sensi che sia mai stata concepita da mente (in) umana. Contenimento, isolamento, tormento. Ma anche molto, troppo d’altro... È attraverso questo labirinto, simultaneamente concentrico e frattale, metafisico e metastatico, che Caleb Battiago, l’inedito e inaspettato, spiazzante e lacerante Autore di “Naraka: l’Inferno delle Scimmie Bianche” - by the way, non vi sfugga la “A” maiuscola di Autore - ci guida con la pragmatica precisione di un vero e proprio Virgilio del lato oscuro. Naraka sposta l’essenza stessa della narrativa genere fanta-horror su tutto un nuovo piano concettuale, introspettivo, stilistico. Incontriamo una galleria pressoché unica di formidabili, indimenticabili dark heroes destinati a lasciare il segno in questo mondo sotterraneo da incubo senza fine: Kiki Léger, sensuale superkiller dall’etica al macero, Jorge Vallejo, famigerato “mangiatore di placente” dalla monolitica perversione, Ute Möbius, profeta della filosofia della tenebra e dispensatore di viatici meta-chimici, Sibel, erotica warden del Naraka, al tempo stesso matrigna mostruosa, amante post-vampirica e carnefice spietata. Ma quest’opera non è semplicemente un fanta-horror-thriller dell’estremo. Dalle viscere malefiche e maledette della Luna, Caleb Battiago allarga il campo alla superficie infame e infetta della Terra. Il Naraka, metaforicamente e non, estende tentacoli e artigli fino al labirinto di una Parigi distopica e macabra, emblema di una sub-società al nero sul quale incombe l’incubo peggiore di tutti: il programma sistemico terminale, nel quale l’atto del divorare finisce con l’azzannare perfino il deus-ex-machina. A tutti gli effetti, “Naraka: l’Inferno delle Scimmie Bianche” potrebbe davvero rivelarsi una nuova frontiera, non solo del fanta-horror ma della narrativa di anticipazione intesa nel senso più puro. E più oscuro.
Dalla Prefazione di Alan D. Altieri
Il Naraka nel ventre nero della Luna è la prigione di massima sicurezza più agghiacciante, più bruciante, più dilaniante, (in tutti i sensi che sia mai stata concepita da mente (in) umana. Contenimento, isolamento, tormento. Ma anche molto, troppo d’altro... È attraverso questo labirinto, simultaneamente concentrico e frattale, metafisico e metastatico, che Caleb Battiago, l’inedito e inaspettato, spiazzante e lacerante Autore di “Naraka: l’Inferno delle Scimmie Bianche” - by the way, non vi sfugga la “A” maiuscola di Autore - ci guida con la pragmatica precisione di un vero e proprio Virgilio del lato oscuro. Naraka sposta l’essenza stessa della narrativa genere fanta-horror su tutto un nuovo piano concettuale, introspettivo, stilistico. Incontriamo una galleria pressoché unica di formidabili, indimenticabili dark heroes destinati a lasciare il segno in questo mondo sotterraneo da incubo senza fine: Kiki Léger, sensuale superkiller dall’etica al macero, Jorge Vallejo, famigerato “mangiatore di placente” dalla monolitica perversione, Ute Möbius, profeta della filosofia della tenebra e dispensatore di viatici meta-chimici, Sibel, erotica warden del Naraka, al tempo stesso matrigna mostruosa, amante post-vampirica e carnefice spietata. Ma quest’opera non è semplicemente un fanta-horror-thriller dell’estremo. Dalle viscere malefiche e maledette della Luna, Caleb Battiago allarga il campo alla superficie infame e infetta della Terra. Il Naraka, metaforicamente e non, estende tentacoli e artigli fino al labirinto di una Parigi distopica e macabra, emblema di una sub-società al nero sul quale incombe l’incubo peggiore di tutti: il programma sistemico terminale, nel quale l’atto del divorare finisce con l’azzannare perfino il deus-ex-machina. A tutti gli effetti, “Naraka: l’Inferno delle Scimmie Bianche” potrebbe davvero rivelarsi una nuova frontiera, non solo del fanta-horror ma della narrativa di anticipazione intesa nel senso più puro. E più oscuro.
Recensione:
Avevamo concluso la
recensione del racconto Mictlan di questo autore chiedendoci come si
sarebbe comportato affrontando con il suo stile del tutto peculiare
un intero romanzo, ebbene la risposta è giunta dirompente con questo
Naraka, l'Inferno delle Scimmie Bianche.
Manzetti alleggerisce la
sua prosa quel tanto che basta per non saturare la psiche del
lettore, senza sacrificare i contenuti del suo lavoro e l'indole
martellante della scrittura.
Diversi livelli di
lettura caratterizzano quest'opera che senza dubbio fornisce spunti
di riflessione degni dei migliori testi d'evasione letteraria.
Lo
sperpero delle risorse del pianeta, il sovrappopolamento, la funzione
delle istituzioni religiose, la deriva materialista dell'umanità, la
brutalità delle passioni lasciate a se stesse, e molti altri temi
vengono sviscerati in modo certosino sfruttando l'ambientazione
posta preoccupantemente a pochi passi temporali oltre quella attuale.
Titolo e copertina ad
effetto, Naraka, ossia i mondi sotterranei buddhisti assimilabili a
inferni temporanei nei quali gli esseri umani finiscono per espiare
le proprie colpe, solo che il Naraka di Manzetti è definitivo: chi
ci entra può uscirne solo cadavere, senza neppure godere del
conforto dell'abbraccio di una cassa di frassino imbottita di velluti
porpora, ma spolpato e stipato in scatolette di pollo sotto
vuoto.
Homo homini lupus, mai
come in questo romanzo il detto latino trova la sua applicazione nuda
e cruda fino a trasmutarsi da semplice metafora a spietata realtà.
Ambiente claustrofobico e
delirante, ma non solo. Prigione e allevamento di carne umana nel
quale trovano un'applicazione distorta le regole del marketing e
quelle delle economie moderne. L'autore è abile a dare un senso
concreto alla sua invenzione orrorifica donandole solide basi di
credibilità e obbligando a riflettere su quanto poco possa mancare
al realizzarsi di eventi del genere ad opera di qualche
multinazionale spersonificata e in quanto tale priva di scrupoli e
volta solo al profitto a dispetto di tutto e tutti. Emblematica
l'apposizione del rating alla qualità della carne dei singoli
prigionieri.
Non se la cavano meglio
però neppure i personaggi che riempiono questi ambienti: guardie che
farebbero impallidire le SS naziste, sacchi d'organi e depravazioni
varie, sorretti solo dal desiderio di preservare se stessi e
compiacere le proprie pulsioni ancestrali.
Che personaggio splendido
è il sacerdote, predicatore pazzo Ute Mobius? I suoi monologhi
deliranti eppure perfetti per donare un barlume di (vana) speranza
agli abitanti dell'allevamento lunare, mi ha fatto impazzire.
Eccezionale!
La protagonista Kiki,
un'assassina professionista, riesce a suscitare empatia nel lettore
non tanto per le sue doti da eroina quanto per la spregevolezza del
mondo agghiacciante che la circonda facendola apparire (quasi) un'anima
candida a confronto.
Che dire, questo Naraka
mi è piaciuto parecchio, e non era affatto scontato vista la prosa
del Manzetti che ritenevo decisamente più adatta ai racconti e che
temevo avrebbe alla lunga portato a uno stordimento eccessivo del
povero lettore, invece devo ricredermi: la trovate originali ebrillanti, le
descrizioni esacerbanti e dissacranti (zero censure) costringono ogni
tanto a sollevare lo sguardo dalle pagine, a concedersi un attimo di
respiro, come dopo una lunga permanenza sotto uno specchio d'acqua
infestato di piranha, ma il desiderio di apprendere le vicissitudini
di Kiki ci costringe a ritornare sotto a capofitto, a prescindere dai
rischi che corriamo.
Perversioni sessuali, devianze che affliggono psiche e costumi alimentari, suspense e adrenalina a fiumi, l'autore non concede
tregue, elargendo descrizioni crude e sanguinolente, vivide e
emozionanti, imbastendo un romanzo completo e appagante sotto ogni
punto di vista.
Grandi meriti quindi a questo autore e un vivo
consiglio a tutti voi di non perdervi questo romanzo.
Voto 8 pieno.
Infine segnalo la raccolta "Naraka Kollection" che al prezzo di 3,99 Euro comprende questo volume e il sequel "Shanti - La città santa" e il racconto "Regnum Congo".
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