Gran parte del
materiale di questo articolo - esempi esclusi - è tratto e/o riadattato dal
manuale “Writing Tools” dell’insegnante di scrittura Roy Peter Clark, che
ringrazio immensamente!
- Vi serve un Cacciatore
di Demoni? L’avete trovato - dichiarò Sir Roderick, lo sguardo fisso all'orizzonte
sopra le teste dei paesani che gremivano la piazza. Il suo usbergo di maglia d’acciaio
riluceva come argento al sole del mattino, e così l’elmo dall'alto pennacchio. Sollevò
un piede e lo poggiò con ostentata lentezza sul basamento della statua del
Campione. Dalla punta bucata dello stivale affiorò un alluce rosa.
Come avrai intuito, fedele lettore, oggi
parliamo di giustapposizione, in
questo caso ironica. Un elemento del paragrafo stride di proposito con tutti
gli altri, ma non è soltanto questione di humour. Quella frase se ne sta lì in
fondo all'aulica descrizione del nostro cavaliere proprio per darci un indizio di
chi realmente sia questo figuro: un pallone gonfiato, un millantatore, non
certo il paladino che i paesani attendono.
La giustapposizione può manifestarsi anche
per mezzo di elementi che agiscono sullo sfondo, all’insaputa dei personaggi,
come se lo scrittore regalasse una bella strizzata d’occhio al lettore.
Il mercato era gremito a
quell’ora del mattino, un folle andirivieni di gente, animali, carri e carretti.
Il solo elemento statico era la coppia stretta in un abbraccio caloroso al
centro della carreggiata.
- Mi ami, Antonio? -
implorò la giovane.
- Più dello stesso cielo, Anna
adorata, amore mio! - rispose lui.
- Letame! Letame di porco a
prezzi mai visti! - berciò un contadino che transitava alle loro spalle con una
carriola fumigante.
Anna si strinse al petto
di Antonio, le gote pallide ravvivate da un rossore improvviso.
- Per quanto tempo mi
amerai?
- Neanche la morte ci
separerà, mia stella del mattino!
- Affrettatevi gente,
affrettatevi! La promozione scade tra un’ora! - proseguì il contadino.
(Esempio liberamente ispirato al classico “Madame
Bovary”, per i più attenti :))
Anna vive il momento più romantico della sua
esistenza, tra le forti braccia del bell'Antonio. Sogna l’amore eterno e incondizionato.
Ma non è oro tutto quel che luccica, anzi: il contadino sullo sfondo ci fa sapere
con precisione su quale nobile materiale Antonio abbia fondato le sue
intenzioni.
La giustapposizione non deve per forza venire
espressa in chiave ironica. L’importante è che il contrasto abbia uno scopo,
che colpisca il lettore e lo “agganci” con il potere scaturito dal conflitto di
due elementi opposti.
Ecco un paio d’esempi un po’ più drammatici:
Andressa soffocava in
fretta. Le sue labbra formavano una conca circolare nella plastica, mentre
cercava di strapparla con i denti, mentre succhiava avidamente gli ultimi
scampoli d’ossigeno. Dall'esterno, l’Angry Bird dipinto sulla busta sembrava
ancora più incazzato.
Oppure:
Alle quattro e trenta del
pomeriggio, la nube tossica sfiatò dalla crepa nel Reattore Cinque e si mescolò
all'aria pura di montagna. A due miglia di distanza, i ragazzini del
villaggio giocavano l’ultima partita di calcio della loro vita.
Due suggerimenti:
- Osserva come i fotografi più brillanti utilizzano spesso la giustapposizione, un’arma formidabile per colpire l’osservatore e trasmettergli un messaggio forte. Lo stesso vale per la letteratura, non dimentichiamolo.
- Rileggi i tuoi testi e va’ a caccia di esempi dove una giustapposizione ben collocata potrebbe fare la differenza. Hai modo di sfruttare meglio il contrasto tra gli elementi?
Image courtesy of digitalart / FreeDigitalPhotos.net
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